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Lo sport come fonte di innovazione: il caso H2C a idrogeno

da xBJ1R439wX

Sarà difficile dimenticarsi del nuovo capitolo scritto dalla comunità velica, motivata a porre l’attenzione sulla necessità di puntare sulle emissioni zero anche nel campo della vela sportiva

Tutto nasce da una serie di report e ricerche, pronte a dimostrare che le emissioni del carburante utilizzato negli eventi di World Sailing rappresentano quasi il 30% della sua impronta di carbonio complessiva. Una notizia che ha subito messo in allarme l’intero settore, pronto a ridurre drasticamente il numero di barche alimentate a combustibili fossili entro il 2025, puntando sulla presenza di coach boat solo a emissioni zero entro il 2030.

E non è un caso che si parli proprio di coach boat, vista la conferma dell’introduzione della prima barca alimentata a idrogeno che scenderà in acqua durante i Mondiali di Vela 2023.

Secondo il rapporto ECG 2016, i fuoribordo a combustione sono meno regolamentati ed efficienti delle auto moderne. Motivo che spinge la comunità velica a spingersi verso la mobilità elettrica.


Mondiali di Vela 2023: arriva la Coach Boat a zero emissioni

Il primo concept risale al 2018, grazie all’idea di Jaap Zielhuis, l’allenatore di vela olimpico olandese che si trovava impegnato in Danimarca. Ma l’attuazione vera e propria è arrivata solo durante l’anno corrente. E finalmente possiamo dire che questa sarà un’estate tutta da ricordare e da ammirare! 

Come annunciato poco tempo fa durante i Campionati Mondiali di Vela 2023 a L’Aia, nei Paesi Bassi, sarà possibile posare lo sguardo su una coach boat a zero emissioni che è alimentata a idrogeno e dispone di un motore elettrico Torqeedo Deep Blue.

Si tratta di un obiettivo unico, perché sarà la prima volta in assoluto che una coach boat si presenterà con queste caratteristiche grazie all’organizzazione velica olandese Watersportverbond.

Facciamo un viaggio all’interno di questa imbarcazione per capire in che modo si presenterà agli occhi di appassionati e curiosi!


Saliamo a bordo della H2C

L’H2C al lavoro alle sue prime regate.

Una cosa è certa: per questa edizione dei Mondiali, gli atleti olandesi non avranno alcun problema a sentire i loro allenatori in acqua, visto che la barca H2C si presenta senza alcun assordante suono del motore a combustione.

La coach boat naviga in grande silenzio, nel rispetto dell’ambiente e riesce a offrire una velocità massima di 45 km/h senza emissioni.

Il progetto è nato dalla start-up olandese H2 Marine Solutions, costituita da un consorzio di aziende innovative, tra cui De Stille Boot, che è partner storico di Torqeedo. Ecco perché l’azienda leader nelle soluzioni elettriche per il settore ha deciso di partecipare con un sistema di gestione dell’energia e il potente motore fuoribordo Deep Blue 50 R con annessa batteria Deep Blue 40 agli ioni di litio.

Oltre alla capacità della batteria di 40 kWh, vanta anche una capacità aggiuntiva di idrogeno (H2) di 51 kWh. Ciò significa che la sua cella a combustibile che si trova a bordo estrae energia elettrica dall’idrogeno, fornendola alla batteria e al motore elettrico che aziona l’imbarcazione.


Un giro di boa importante per la vela e per il settore nautico

Se pensiamo alla storia della vela sportiva è facile ricordare che per decenni, tanti marinai e appassionati si sono abituati a fare i conti con gommoni rumorosi in acqua, alimentati a combustibili fossili e pronti a trascinare eleganti yacht. Tutto questo, moltiplicato per almeno un centinaio di barche in acqua, rende l’idea del tipo di inquinamento che è stato provocato negli anni.

Ecco perché il progetto sostenuto dai pionieri olandesi della nautica elettrica De Stille Boot è destinato a cambiare la storia: la vela è un’attività caratterizzata da natura, onde e vento. Sfruttare il tempo in acqua e il dinamismo delle barche attraverso i motori elettrici è la chiave ideale per garantire anche energia pulita

“Riconosciamo da tempo il potenziale dell’idrogeno e la sua elevata densità energetica e siamo entusiasti di portare i vantaggi dell’elettrificazione a barche più grandi e veloci sfruttando tale potenziale”, ha spiegato Fabian Bez, CEO di Torqeedo.


Una task force al servizio del futuro elettrico

Può lo sport superare i propri confini e fornire soluzioni innovative capaci di stimolare anche la cultura della vela sportiva elettrica? Al momento, come sappiamo, la tecnologia delle celle a combustibile nel settore marittimo è ancora un lavoro in corso. 

Bisogna prima di tutto cercare di ridurre i costi e creare un’infrastruttura per l’idrogeno, in modo da garantire la fornitura negli ambienti industriali. 

I primi passi importanti verso questa direzione sono quelli di Zephyr, che vuole dimostrare i vantaggi di una catena dell’idrogeno verde nel settore marittimo nei Paesi Bassi. Un progetto che aiuterebbe così a generare energia verde da usare per l’applicazione nelle imbarcazioni.

L’H2C ricarica i suoi serbatoi di idrogeno nella stazione di rifornimento abilitata.

È chiaro che servano tecnologie su misura per applicazioni specifiche in modo da passare a un’era post-carbonio. Ciò include potenti batterie a energia rinnovabile, solare a bordo e idrogenerazione. Ma anche celle a combustibile o generatori alimentati da combustibili liquidi a emissioni zero. Ecco perché Torqeedo ha progettato i suoi sistemi di azionamento elettrico in modo che siano adattabili.

“È sempre possibile integrare nuovi dispositivi di accumulo di energia nel sistema di propulsione elettrica e di gestione dell’energia della barca. Non appena una nuova tecnologia sarà pronta per il mercato, il nostro sistema sarà pronto per incorporarla”, ha spiegato Bez di Torqeedo.

Indubbiamente ci sono ancora tante domande rispetto a questo tema ed è certo che i Mondiali dell’Aia saranno un trampolino di lancio importante per superare la prossima sfida.


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