Home » Nautica elettrica, i ritardi normativi e la possibile perdita dei fondi PNRR

Nautica elettrica, i ritardi normativi e la possibile perdita dei fondi PNRR

da khSFX7dhpm
deutz nautica elettrica

Il trasporto pubblico e privato va ormai verso un’unica direzione, compresa anche la nautica elettrica. Se anche in Italia il mercato e la diffusione di automobili elettriche cresce in maniera costante, su altri fronti il nostro paese è in grave ritardo. E non si tratta solo di un problema culturale e di conoscenza di queste alternative.

Purtroppo, anche dal punto di vista normativo le cose non sono migliori, con gli enti pubblici che negano addirittura l’accesso ad importanti bandi. Ci riferiamo in particolare a quelli per l’acquisto di imbarcazioni per il trasporto di persone. Nonostante vi siano in Italia piccoli imprenditori privati che stanno utilizzando da tempo la propulsione elettrica per il trasporto di turisti sull’acqua, il rischio di perdere i determinanti fondi del PNRR in questo momento è davvero alto.


La nautica elettrica all’estero

Eppure, nel mondo la nautica elettrica per il trasporto di persone è la nuova frontiera a cui tutti guardano. Ad esempio, la città di Bangkok in Thailandia ha varato un importante programma per la messa in opera di circa 30 traghetti completamente elettrici.

Sempre nell’ottica del trasporto cittadino, in India, in particolare nel porto di Kochi, si va decisamente in questa direzione. L’obiettivo in questo caso è di elettrificare l’intera rete dei traghetti cittadini con un investimento davvero imponente.

Per non dimenticare che nei prossimi anni i fiordi norvegesi saranno navigabili solo con mezzi di nautica elettrica. Inoltre, anche il Portogallo e la Danimarca hanno già attivi alcuni traghetti a sola propulsione elettrica.


L’assenza della nautica elettrica pubblica in Italia

Se andiamo a vedere il percorso relativo a questa importante innovazione, dobbiamo semplicemente dire che non esiste. Non sono infatti presenti servizi di trasporto di persone su imbarcazione gestiti direttamente o indirettamente dallo stato a propulsione elettrica.

Non solo, gli attuali bandi di fatto escludono la nautica elettrica da alcuni importanti opportunità. Questo il contenuto di una lettera inviata da Assonautica al Ministero della Transizione Ecologica.


Le pieghe regolamentari dei bandi

Per quanto non siano espressamente citati, numerosi di questi bandi citano solo i mezzi a propulsione ibrida. Nessun riferimento alla nautica elettrica. Il riferimento è ad esempio all’iniziativa “Isole verdi” per il collegamento con mezzi ecologici di ben 19 isole italiane.


La necessità sbloccare la nautica elettrica in Italia

A questo punto è assolutamente necessario che il governo dia un vero impulso a questa importante transizione. Non bisogna infatti dimenticare che sono in gioco cifre davvero importanti a livello di finanziamenti del PNRR. Tanti progetti in corso sono preclusi alla nautica elettrica dagli attuali regolamenti, ad esempio per le navi a uso lavorativo.

È quindi assolutamente fondamentale che anche le normative e i progetti di ammodernamento delle flotte navali per il trasporto di persone prevedano il forte impiego della nautica elettrica.


Articoli correlati